La depressione nell'infanzia: cause, sintomi e rimedi

A cura di: Redazione
Fin dagli inizi del Novecento si è spesso parlato della diagnosi della depressione nell'infanzia. Sigmund Freud riteneva che non fosse possibile fare una diagnosi di depressione prima dei sei anni, in quanto non si è ancora formato il Super-Io, indispensabile per provare il senso di colpa, che è il sintomo chiave della depressione.
Per coloro che si occupano di diagnosi in età evolutiva sembra assurdo applicare sui bambini gli stessi criteri usati per gli adulti. L'età evolutiva è un momento del ciclo di vita in cui anche la patologia ha un carattere evolutivo, ovvero non si manifesta allo stesso mondo e allo stesso tempo di un adulto. Questo non significa che la depressione non esiste nei bambini, ma semplicemente che assume altre caratteristiche tipiche dell'età che si prende in considerazione.
Gli adulti sono abituati ad associare il sentimento di depressione alla perdita di qualcuno o qualcosa, quindi ad un evento che genera dentro un lutto da elaborare, per cui si sviluppa tristezza e angoscia.
Vivere la depressione è come rendere il tempo circolare, dove non vi sono prospettive future e ciò che prevale è l'angoscia, che spegne la voglia di qualsiasi cosa.
Nella mente di un bambino tutto questo è troppo compresso per essere provato. La depressione dell'adulto è diversa da quella del bambino, che non prova senso di perdita, angoscia, colpe o idee associate al suicidio.
Secondo un studio l'1% dei neonati fino ai tre anni soddisfa i criteri per la depressione maggiore, rispetto al 4% dei bambini in età prescolare, al 5% dei bambini in età scolare e all'11% degli adolescenti.
La depressione infantile è stata associata a condizioni particolari, come l'istituzionalizzazione o come reazione alla depressione della madre.
Uno studio di Tronick ha evidenziato che una madre depressa, che mostra indifferenza e disinteresse nei confronti del figlio, produce nel piccolo una specie di contagio emotivo.
Fattori di rischio per la depressione nell'infanzia possono essere la perdita precoce di un genitore, l'abuso, la violenza, l'abbandono e il trauma.
Oltre a queste condizioni la depressione intorno ai due o tre anni si manifesta con altre caratteristiche: il bambino ha un umore particolare misto ad irritabilità, labilità emotiva, condotte regressive, ansia da separazione, lamentele, solitudine e ritiro sociale.
Il dialogo è lo strumento più efficace per indagare sulle motivazioni di questo stato in quanto a volte dietro un comportamento del genere può esserci semplicemente la richiesta di una vicinanza maggiore del genitore.
Se la condizione persiste nel tempo e si aggiungono altri sintomi come la mancanza di appetito, i disturbi del sonno, l'isolamento sociale, che possono compromettere l'accrescimento fisico del bambino e il suo processo di socializzazione è importante consultare uno specialista.
Fonte:
pianetamamma.it
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